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Amici in un BLOG
Amici in un BLOG è ideato per condividere il lavoro fatto a scuola e i materiali di studio con gli studenti della scuola secondaria di primo grado di San Macario. Il blog è un luogo d'incontro e confronto aperto dedicato agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie.
domenica 7 giugno 2020
venerdì 20 marzo 2020
La 1°A racconta la morte di Patroclo
In battaglia mi lanciai con la spada sui Troiani e immediatamente ne uccisi diversi.
Però, dopo essermi lanciato contro di loro ben tre volte, sentii una fitta soffocante alla schiena, credevo che fosse qualcuno che mi stava uccidendo alle spalle, ma quando mi girai per vedere chi fosse, non vidi nessuno.
Solo dopo poco tempo capii chi fosse stato: era stato Apollo, il dio protettore dei Troiani.
Dal male io non ci vedevo più, mi si giravano gli occhi, persi la forza. Non sapevo più chi ero e cosa stessi facendo, così mi fermai atterrito. Però, proprio in quell’attimo, sentii un’altra fitta tremenda alla schiena, lì compresi che era arrivata la mia fine. Tuttavia, rimasi ancora in piedi e cercai di indietreggiare. Inaspettatamente, spuntò dalla folla dei guerrieri Ettore furente e mi colpì per la terza volta sul ventre. Questa fu la ferita che fece più male, così caddi a terra incosciente. Poco dopo Ettore mi disse qualcosa, ma anche se la capii a stento,
compresi che mi stava insultando. Con le ultime forze che avevo gli risposi, dopo che lui mi diede dello stolto: "Sì, Ettore, vantati di avermi ucciso, ma ricordati che tu sei solo il terzo che mi ferisce!". Poi, per finire, gli feci un giuramento: "Tu cadrai prima o poi per mano di Achille". Dopo aver detto questa frase, la morte mi avvolse: l’Ade mi aspettava.
Chiara Valleri
A me sembrava un giorno di guerra come gli altri, ma non fu così.
Mentre stavo combattendo contro i Troiani con le vesti del mio amico Achille, che si era voluto escludere dalla guerra, fui aggredito alle spalle. Sentii un colpo pesante che mi fece perdere la forza, la lucidità, mi fece girare gli occhi e mi sentii stordito. Quando mi ripresi un minimo capii chi era stato a scagliare quel colpo: era stato Febo Apollo, mandato da Zeus. Da lì compresi che era destino.
Del mio stordimento ne approfittò il mio avversario Euforbo che scagliò un colpo tremendo con una lancia.
Vedendo cosa stava succedendo, Ettore si precipitò subito per scagliare l'ultimo colpo. Poi iniziò a parlare ed io, anche se morente, capii tutto ed ebbi anche il coraggio, il tempo, la fortuna di riuscire a rispondergli e gli dissi: "Non vantarti di avermi ucciso perché non per merito tuo sto morendo, tu sei il terzo che mi uccide. Prima di te mi hanno colpito altre persone. E sai che altro ti dico? Tu morirai sotto la mano di Achille".
Quelle furono le mie ultime parole, prima di morire e raggiungere l'Ade.
Rachele Aspesi
Mi lanciai sul campo di battaglia con l'obbiettivo di seminare il panico nel campo degli Troiani.
Assalii dei gruppi di nove persone per tre volte e alla quarta avanzai ancora più convinto, tanto da sembrare un dio.
Ad un tratto, comparve dietro di me Apollo che, da vigliacco, mi rifilò un colpo a tradimento. Non feci in tempo a reagire che subito arrivò Euforbo, il quale, impugnando un'asta di bronzo, mi trapassò da parte a parte. Caddi sofferente al suolo. Vidi arrivare in lontananza Ettore a cavallo che mi diede il colpo di grazia.
Pronunciai le mie ultime parole prima di morire: "Ettore, non vantarti di avermi ucciso perché sei solo il terzo dopo Apollo ed Euforbo; non andrai molto lontano: il destino ti riserverà una morte rapida per mano di Achille".
Filippo Pelligrò
Mi lanciai sui Troiani meditando la loro rovina. Ne uccisi molti. Ma, all'improvviso, mi sentii toccare alle spalle e fu dolorosissimo, come se una spada mi avesse trafitto il cuore. Non sapevo chi fosse stato, ma sembrava la forza di un dio, un dio come Apollo! Quel colpo mi fece mancare le forze e poi apparve Euforbo che mi conficcò una lancia tra le spalle.
Cercando di scappare dalla morte imminente, mi allontanai, ma con un balzo Ettore mi conficcò una lancia nell'addome offendendomi e vantandosi. Gli risposi che non mi aveva ucciso solo lui, ma altri prima di lui mi colpirono a tradimento.
Infine, preannunciai che anche lui sarebbe morto per mano di Achille, suo rivale.
Non ebbi speranze: Chera mi portò nell'Ade.
Lorenzo Pariani
Però, dopo essermi lanciato contro di loro ben tre volte, sentii una fitta soffocante alla schiena, credevo che fosse qualcuno che mi stava uccidendo alle spalle, ma quando mi girai per vedere chi fosse, non vidi nessuno.
Solo dopo poco tempo capii chi fosse stato: era stato Apollo, il dio protettore dei Troiani.
Dal male io non ci vedevo più, mi si giravano gli occhi, persi la forza. Non sapevo più chi ero e cosa stessi facendo, così mi fermai atterrito. Però, proprio in quell’attimo, sentii un’altra fitta tremenda alla schiena, lì compresi che era arrivata la mia fine. Tuttavia, rimasi ancora in piedi e cercai di indietreggiare. Inaspettatamente, spuntò dalla folla dei guerrieri Ettore furente e mi colpì per la terza volta sul ventre. Questa fu la ferita che fece più male, così caddi a terra incosciente. Poco dopo Ettore mi disse qualcosa, ma anche se la capii a stento,
compresi che mi stava insultando. Con le ultime forze che avevo gli risposi, dopo che lui mi diede dello stolto: "Sì, Ettore, vantati di avermi ucciso, ma ricordati che tu sei solo il terzo che mi ferisce!". Poi, per finire, gli feci un giuramento: "Tu cadrai prima o poi per mano di Achille". Dopo aver detto questa frase, la morte mi avvolse: l’Ade mi aspettava.
Chiara Valleri
A me sembrava un giorno di guerra come gli altri, ma non fu così.
Mentre stavo combattendo contro i Troiani con le vesti del mio amico Achille, che si era voluto escludere dalla guerra, fui aggredito alle spalle. Sentii un colpo pesante che mi fece perdere la forza, la lucidità, mi fece girare gli occhi e mi sentii stordito. Quando mi ripresi un minimo capii chi era stato a scagliare quel colpo: era stato Febo Apollo, mandato da Zeus. Da lì compresi che era destino.
Del mio stordimento ne approfittò il mio avversario Euforbo che scagliò un colpo tremendo con una lancia.
Vedendo cosa stava succedendo, Ettore si precipitò subito per scagliare l'ultimo colpo. Poi iniziò a parlare ed io, anche se morente, capii tutto ed ebbi anche il coraggio, il tempo, la fortuna di riuscire a rispondergli e gli dissi: "Non vantarti di avermi ucciso perché non per merito tuo sto morendo, tu sei il terzo che mi uccide. Prima di te mi hanno colpito altre persone. E sai che altro ti dico? Tu morirai sotto la mano di Achille".
Quelle furono le mie ultime parole, prima di morire e raggiungere l'Ade.
Rachele Aspesi
Mi lanciai sul campo di battaglia con l'obbiettivo di seminare il panico nel campo degli Troiani.
Assalii dei gruppi di nove persone per tre volte e alla quarta avanzai ancora più convinto, tanto da sembrare un dio.
Ad un tratto, comparve dietro di me Apollo che, da vigliacco, mi rifilò un colpo a tradimento. Non feci in tempo a reagire che subito arrivò Euforbo, il quale, impugnando un'asta di bronzo, mi trapassò da parte a parte. Caddi sofferente al suolo. Vidi arrivare in lontananza Ettore a cavallo che mi diede il colpo di grazia.
Pronunciai le mie ultime parole prima di morire: "Ettore, non vantarti di avermi ucciso perché sei solo il terzo dopo Apollo ed Euforbo; non andrai molto lontano: il destino ti riserverà una morte rapida per mano di Achille".
Filippo Pelligrò
Mi lanciai sui Troiani meditando la loro rovina. Ne uccisi molti. Ma, all'improvviso, mi sentii toccare alle spalle e fu dolorosissimo, come se una spada mi avesse trafitto il cuore. Non sapevo chi fosse stato, ma sembrava la forza di un dio, un dio come Apollo! Quel colpo mi fece mancare le forze e poi apparve Euforbo che mi conficcò una lancia tra le spalle.
Cercando di scappare dalla morte imminente, mi allontanai, ma con un balzo Ettore mi conficcò una lancia nell'addome offendendomi e vantandosi. Gli risposi che non mi aveva ucciso solo lui, ma altri prima di lui mi colpirono a tradimento.
Infine, preannunciai che anche lui sarebbe morto per mano di Achille, suo rivale.
Non ebbi speranze: Chera mi portò nell'Ade.
Lorenzo Pariani
martedì 28 gennaio 2020
L'ANGELO DELLA MORTE
L’
angelo della morte
Nel
febbraio del 2016 è stata trovata un ragazzo impiccato vicino ad un
fiume con un vestito da angelo. La polizia e il maresciallo, arrivati
sulla scena del crimine si misero subito al lavoro. I poliziotti
cercavano altri indizi. Il maresciallo si avvicinò alla ragazza e
dopo averle tolto la maschera, la riconobbe ; era sua figlia, la
piccola olivia.
Il
maresciallo, colto dal tremendo dolore, urlò e pianse. Poi, trovò
la forza di avvisare l’ ex moglie che si precipitò sul posto.
Il
maresciallo convocò gli amici, un pò superficialmente, credevano che
fosse solo una scusa per non farla uscire di casa. Non era cosi.
L’
uomo chiese agli amici se conoscessero il motivo di quel gesto.
Gli
amici si guardarono tra loro impauriti e sospettosi. La migliore
amica di Olivia rispose che la ragazza nell'ultimo periodo si
comportava in modo strano, che non l’ aveva mai vista così in
tredici anni anni di conoscenza.
Poi
però ricordò che il giorno prima del suicidio erano andate con
altri amici, compreso il suo ragazzo, ad una festa in maschera. Lei
si era travestita da diavolo, mentre Olivia e Sofia, un’ altra
loro amica, si erano travestite da angelo.
Ad
un certo punto, durante la festa, il ragazzo di Olivia Edoardo bacio
Sofia. Olivia restò sconvolta. Si sentiva arrabbiata e umiliata.
Da
allora, Olivia decise di non parlare più con nessuno.
Quatrale
Giorgia 2c
THE MIDNIGHT SHADOW
The
Midnight Shadow
Marco
e Lorenzo
Era
un’ombra molto scura, ne vidi solamente una parte, ma quel poco che
vidi mi terrorizzò. Aveva una veste bianca, quasi trasparente e ben
rifinita, ma non feci in tempo a vederla che già aveva girato
l’angolo.
Pallido
e con I capelli rizzati, mi feci coraggio e mi incamminai verso di
lei. Nella casa c’era un’aria spettrale.
Voltai
l’angolo e vidi l’ombra che entrava nella stanza degli ospiti. La
seguii con passo tremolante ma quando entrai non c’era più nulla.
Mi sedetti sul letto e mi tranquillizzai un pò. Quando feci per
uscire, la porta si chiuse di colpo davanti a me e dalla serratura
intravidi l’ombra!!!
da
qui non mi ricordo più niente mi risvegliai in un mondo diverso.
Allora
uscii dalla casa ed era come se tutto fosse coperto da radici. A quel
punto, vidi una creatura aggirarsi nell’ombra con passo furtivo, ma
non ci feci tanto caso poichè a mia attenzione era rivolta verso
un’enorme ombra che si innalzò nel cielo coperto da fulmini
arancioni. Fu in quel momento che la creatura in un’attimo mi si
era parsa davanti!!!
la
creatura ruggì e la sua faccia era come un fiore coperto interamente
da denti. Diventai bianco per la paura e scappai.
Dopo
pochi metri caddi e battei forte la testa. Mi risvegliai nel mio
letto, nel mio mondo. Mi accorsi che era solo uno spaventoso incubo.
Almeno
credo…
martedì 21 gennaio 2020
ERA SULLE SCALE!!!
Era
sulle scale !
Di
quella cosa si vedeva solo un’ ombra. Avendo per forza scendere le
scale, cercai il più possibile di scavarla. Al penultimo gradino
sentì qualcosa afferrarmi il piede, infatti caddi.
Adesso
si che vedevo appartenesse l’ ombra: era una donna con uno
splendido abito da sposa.
Lei
iniziò a singhiozzare, ma riusci a capire le sue parole che riporto
qui.
Mi
chiamo aurora e il giorno in cui dovevo sposarmi è stato il più
brutto della mia vita. Quel giorno, mentre ero nella mia stanza, il
pavimento si smaterializzo sotto I miei piedi e caddi su queste
scale. La mia caviglia destra era slogato. Lamminavo a malapena,
striscai verso la porta che si aprì di scatto.
Era
stato mio marito! Colui che davvero aspettarmi all’ altare! Mi
prese con forza facendomi cadere sulle scale poi prese un falcetto.
Tra queli che tenevano per decorazione al muro e con un colpo mi
tagliò sopra la caviglia così io morì dissanguata.
Io
scioccato rimase in silenzio ad ascoltare sua storia…
presi
coraggio e le chiese tremante: “ sei un fantasma buono o cattivo?”
lei
rispose dicendo che era un fantasma buono e che il suo obbiettiva
era di salvare tutti I matrimoni.da quel giorno sono passati due anni
e siamo amiche inseparabili nonostante lri sia un fantasma e io no.
Il nostro passatempo preferito è spiare i matrimoni per
controllarli. Domani mi sposo.
Marta
Bricconcello e
Aminata
Fall.
GRANNY
Ciao
a te! Sono Luke e sono un bambino di 10 anni, quest’anno ho
trascorso le mie vacanze dalla mia cara nonnina.
Sono
state stupende, almeno per me. La mia nonnina è molto scontrosa e si
arrabbia facilmente perchè il nonno l’ha tradita con un idrante.
La
sua casa è talmente sporca che in soffitta tiene in prigionia un
ragno radioattivo con cui io gioco spesso a scacchi.
Il
corridoio è pieno di trappole per topi con I quali mi faccio sempre
male all’alluce, infatti è diventato gonfio e rosso.
Gioco
molto spesso, insieme alla nonna, a nascondino: io mi nascondo in
tutta la casa e il mio obbiettivo è aprire la porta di ingresso che
è bloccata e serrata con molti lucchetti, mentre invece la nonna
deve trovarmi e toccare o dare una botta col suo bastone pieno di
chiodi, (con cui ha ucciso vari topi e postini che poi ha dato in
pasto al ragno).
Il
suo giardino è bellissimo, ci sono vari bauli in cui mi piace
nascondermi. Nel giardino vi si può trovare anche un attrezzo con
cui la nonna in tempo di guerra tagliava le teste delle amanti del
nonno, ma adesso ci taglia le angurie.
Quando
purtroppo finirono le vacanze, io dovetti tornare a casa con i miei e
lasciare la nonna e il ragno putrido. Il ricordo che mi ha sconvolto
di più è stato quando la nonna mi ha dato le botte perchè avevo
messo il parmigiano sulla sua pasta con le vongole.
Willia
Menoncin e Davide Di Milia
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